La citazione, anche letta di sfuggita, ha la stessa potenza subliminale di un manifesto che vedi sfrecciare quando viaggi su un treno ad alta velocità: si sedimenta nel fondale della mente e sale a galla quando meno te lo aspetti.
Quando riemerge hai la sensazione di gustare l’ultimo sorso di un buon whisky e finanche quella che gli Scozzesi chiamano la parte degli angeli, una piccola percentuale del distillato che evapora prima dell’imbottigliamento e sale in cielo.
Noi siamo angeli e ci sollazziamo con le esalazioni delle citazioni.
Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere.
La satira ci rende fieri, come se ci riconoscesse uno stato civile artistico, un diploma che ci sollevi dalla mediocrità e dal grigiore delle parti secondarie. (da Melampus, 1970)
Nella vita quotidiana sono il classico solitario, ma la consapevolezza di appartenere alla comunità invisibile di quelli che lottano per la verità, per la bellezza e per la giustizia mi ha risparmiato ogni sensazione di isolamento. (da Pensieri di un uomo curioso)
L’arte nel suo insieme non è altro che un'arte di sopravvivere. Questo fatto non dobbiamo perderlo mai di vista; l'arte, insomma, è il tentativo reiterato, che commuove perfino l'intelligenza, di sbrogliarsela in questo mondo e nelle sue avversità, cosa che, come sappiamo, è possibile solo facendo ripetutamente uso della menzogna e della falsità, dell'ipocrisia e dell'autoinganno. (da Antichi maestri)
#Bernhard #filosofeggiando #Kuczynski #illustrazione #asocial
Il problema è avere gli occhi e non saper vedere, non guardare le cose che accadono... Occhi chiusi. Occhi che non vedono più. Che non sono più curiosi. Che non si aspettano che accada più niente. Forse perchè non credono che la bellezza esista. Ma sul deserto delle nostre strade Lei passa, rompendo il finito limite e riempiendo i nostri occhi di infinito desiderio.
Fino al giorno in cui mi minacciarono di non lasciarmi più leggere, non seppi di amare la lettura: si ama, forse, il proprio respiro?
Chi obbedisce a se stesso soffoca non meno di chi obbedisce ad altri. Soltanto l'incoerente non soffoca, colui che si dà ordini ai quali si sottrae. Talvolta, in circostanze particolari, è giusto soffocare.
Io non sono amico di certe mollezze sentimentali moderne; io credo che è molto bene per l'uomo di ripassare ogni tanto le lezioni e i precetti ch'egli ha avuto, direttamente o indirettamente, dalla sventura, e di non lasciarne estinguere, di rinnovarne il dolore, perché è il dolore che li conserva. E poi il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena. (da Malombra)